Fondazione Giorgio Cini
Giacomo Quarenghi Prospetto di un edificio con botteghe
ultimo decennio del XVIII secolo
Alessandro Martoni
Matita, penna, inchiostro nero e acquerelli policromi su carta; 350 × 623 mm (inv. 30502); collezione Donghi
Nelle raccolte grafiche della Fondazione Cini si conserva un pregevole corpus di disegni architettonici finemente acquerellati dell’architetto bergamasco Giacomo Quarenghi, protagonista nella Pietroburgo di Caterina II, a partire dal 1780, e di Alessandro I, di quel neopalladianesimo monumentale, filtrato dalla lezione lodoliana e dal magistero romano, che ha caratterizzato la ‘scuola russa’ del neoclassicismo trionfante.
Tra questi spicca l’elegante edificio, suggestivamente inserito nel suo ambiente urbano, che si ritrova in una delle tavole (XXIV) incise del secondo volume dell’edizione mantovana (Negretti, 1844) delle Fabbriche e disegni di Giacomo Quarenghi, architetto di S.M. l’Imperatore di Russia, illustrate dal figlio Giulio Quarenghi con la collaborazione dell’incisore Giacomo Bassaglia: il progetto, documentato anche da un altro foglio simile della Biblioteca Civica di Bergamo (Album H, 40), è inserito tra quelli disegnati ed eretti dal Quarenghi nell’Isola Vasil’evskij, oltre la Neva, ad uso di fondaci e botteghe commissionate pro publica utilitate dagli “autocrati delle Russie” a ricordo delle “grandezze Romane”.
Il prospetto è articolato su due livelli formalmente distinti in ragione delle differenti funzioni, con la netta suddivisione tra portico bugnato del pianoterra, dedicato alle botteghe, e il secondo livello, d’uso abitativo, organizzato sull’ordine gigante delle colonne corinzie binate, che collegano piano nobile e mezzanino. Messo in relazione dallo studioso Vladimir Piljavskij con un disegno simile conservato al Museo della storia politica della Russia a San Pietroburgo e con la fabbrica del Municipio (Duma) da erigersi sulla via Gostinaja, ma più vicino nel concepimento al progetto per le Botteghe degli Argentieri sulla prospettiva Nevskij (Bergamo, Biblioteca Civica, Album H, 42), il disegno richiama moduli bramanteschi e raffaelleschi, nelle puntuali citazioni dei palazzi romani Caprini e Vidoni Caffarelli, e canoni palladiani nell’uso del bugnato e della finestra termale.
Bibliografia: Giacomo Quarenghi, a cura di S. Angelini, testo di V. Piljavskij, catalogo di V. Zanella, Bergamo 1984, pp. 92-93; A. M. Pavelkina, Disegni di Giacomo Quarenghi. La raccolta del Museo statale della Storia di San Pietroburgo, Mendrisio 2003, pp. 56, cat. 52; R. Mangili, in Le carte riscoperte. I disegni delle collezioni Donghi, Fissore, Pozzi alla Fondazione Giorgio Cini, a cura di G. Pavanello, Venezia 2008, p. 111, cat. 201.
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